Pensiamo tutti che l’uso delle termocoperte sia principalmente dovuto alla necessità di entrare in pista con gomma calda, quindi per avere subito la massima prestazione dalla gomma. Questo è vero, per carità, ma dal punto di vista tecnico non è lo scopo principale che dovrebbe spingerci ad usarle.

I moderni pneumatici racing, infatti, hanno caratteristiche tali che nella maggior parte dei casi basta un giro di pista condotto a ritmo via via crescente per raggiungere subito la temperatura ideale di esercizio. E con un po’ di esperienza, quindi, potremmo fare benissimo a meno delle termocoperte, nelle giornate primaverili ed estive.

Ma la funzione vitale che solo le termocoperte possono garantirci, è invece quella di mantenere la temperatura ideale della gomma per tutta la giornata di uso in pista. 

Perché i moderni pneumatici racing sono così sensibili, che se li facciamo raffreddare e scaldare più volte, perdono una pur piccola parte della loro efficacia. Il “decadimento” prestazionale è infinitesimale ad ogni processo di raffreddamento/riscaldamento, ma sommandone diversi nel corso della giornata, rischiamo di ritrovarci con una gomma che magari dal punto di vista del consumo del battistrada può fare ancora qualche giro, ma ha perso una parte della sua efficacia. 

Quindi, se siete  assidui frequentatori delle piste, la termocoperta è un accessorio decisamente consigliabile. A patto che vi ricordiate di metterle e accenderle ogni vota che avete finito un turno e che le lasciate accese fino al turno successivo.