Potrebbero fare manovre pericolose per noi anche se ci hanno visti

Parlando di guida sicura, c’è un avvertimento molto utile che ci insegnano tutte le autoscuole migliori: “Se vuoi essere certo che gli altri (gli automobilisti nel nostro caso) ti abbiano visto quando tu o loro state facendo qualche manovra, devi cercare i loro occhi”. 

“Se vedi direttamente i loro occhi mentre si immettono in una strada che stai percorrendo, oppure se li vedi lanciando uno sguardo ai loro specchi retrovisori mentre li stai superando o affiancando, allora puoi essere quasi certo che loro abbiano visto te”.

sguardo

Questa regola aurea che ci hanno insegnato, però, non basta quando uno dei due soggetti è un motociclista.

Già, perché noi motociclisti siamo abituati a calcolare il concetto di “spazio/tempo” basandoci sulle prestazioni di velocità e accelerazione che conosciamo bene, quelle della moto. 

Ma chi è soltanto automobilista calcola lo spazio/tempo basandosi su ciò che LUI conosce, quindi le prestazioni medie di un’auto. Molti incidenti avvengono quindi anche se chi ci attraversa la strada o svolta a sinistra o destra ci ci ha visti bene prima di fare la sua manovra. 

Il problema  è che lui spesso ci ha visti lontani e piccoli come un puntino, e ha calcolato che aveva tutto il tempo a lui necessario per fare la sua manovra. Non immaginava, e non poteva certo sapere, che una moto stradale qualsiasi, anche se non è una sportiva, ha l’accelerazione più vicina a quella di una Formula 1 che a quella di una qualsiasi auto stradale.

Quindi cosa possiamo fare? Semplice: oltre ad assicurarci che ci abbiano visto (la prima cosa da fare)  dobbiamo anche sempre ricordare che gli automobilisti sono convinti di avere molto più tempo per fare le  loro manovre di quello che in realtà noi gli concediamo aprendo il gas.