Ci sono tante cose che dobbiamo guardare prima che forme, grafiche e prezzo

Conoscete il detto “Chi più spende meno spende”? Non è valido per tutti gli acquisti della nostra vita. Ma quando si tratta di sicurezza, e a maggior ragione, quando si tratta di caschi, spesso il prezzo può essere un primo indice della qualità dei prodotti. Ma sfortunatamente non è l’unico, e spesso può essere anche fuorviante. Ci sono tante cose che dobbiamo verificare in un casco se vogliamo il massimo della sicurezza possibile. Lasciando stare le considerazioni sui tessuti degli interni e sulla calzata (soggettiva per ognuno di noi), vi consigliamo di concentrarvi su questi aspetti.

L’omologazione: Sono due le omologazioni più conosciute: l’europea ECE 22-05 (che dall’1 gennaio di quest’anno è stata sostituita dalla ECE 22-06), obbligatoria per vendere caschi in Europa, e la più severa statunitense SNELL, alla quale la ECE 22-06 ha in qualche modo cercato di uniformarsi. Se dovete comprare un casco sportivo, visto che gli ECE 22-06, tranne rari casi in realtà non saranno disponibili prima del 2022-2023, il consiglio è di controllare che sia un casco omologato anche SNELL. Sono pochissimi i caschi con doppia omologazione, è vero, ma questo è indice di maggiore sicurezza. Pensate che la stragrande maggioranza dei costruttori ha due caschi diversi per i due mercati. Perché passare la SNELL rende il casco più costoso e anche leggermente più pesante. E molti addirittura rinunciano a omologare — e vendere — negli USA per questo motivo. 

La Calotta – La rigidità della calotta è un fattore determinante ai fini della sicurezza. Più la calotta è rigida, più la forza dell’impatto viene distribuita lungo la sua superficie, anziché essere trasferita all’imbottitura interna e da questa al cranio del pilota. Ma le calotte rigide hanno due “difetti”: sono costose da produrre, e generalmente sono più pesanti. Le migliori calotte sono quelle in fibre composite, kevlar, carbonio. Le peggiori sono quelle in materiale plastico, generalmente policarbonato e ABS. Quando una calotta è poco rigida, per superare le omologazioni vengono usate imbottiture interne del casco più rigide. E questo vuol dire che i colpi vengono trasmessi con più violenza al cranio. 

C’è un sistema abbastanza semplice per capire se una calotta è più o meno rigida: provate a spingere con le vostre mani sui lati del casco all’altezza della mentoniera. Se lo sentite flettere, potete star certi che quella calotta non è molto rigida. Confrontate più caschi, e vi redente conto delle differenze. 

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Forma – Per essere sicuro un casco dovrebbe avere una forma più sferica possibile, quindi senza spigoli, sporgenze, pinne, ecc. ecc. Questo perché durante una scivolata ogni spigolo o sporgenza dalla forma sferica può rappresentare un punto di frizione con il terreno, e questo può provocare dannosissime torsioni della testa e del collo. Quindi, se proprio volete seguire la moda delle pinne e degli alettoni sul casco, accertatevi almeno che siano del tipo che cede facilmente e si stacchi al primo contatto. Ma sappiate che quel tipo di design è sostanzialmente meno sicuro.

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Visiera – La qualità del materiale con cui viene prodotta la visiera è importante per due motivi: il primo è la limpidezza del campo visivo che ci offre, il secondo è la sua resistenza agli impatti. E in questo caso le visiere omologate SNELL sono senza dubbio più sicure, perché lì gli sparano tre colpi a 500 km/h con un pallino di ghisa da 1 grammo e 5,5 mm di diametro di diametro. E la sfera non deve passare!

Oltre alla resistenza, è importante anche l’elasticità della visiera, che, ad esempio, non deve rompersi se colpite un uccello a 200 km/h. Quando comprate un casco, provate a torcere la visiera prendendola alle due estremità. Vi accorgerete immediatamente delle differenze fra un produttore e l’altro. Quelle migliori riescono ad avvitarsi completamente e tornare perfette appena le rilasciate… Ma sono proprio poche…

Misura – La misura è fondamentale per avere la massima sicurezza. Il casco deve risultare perfettamente aderente al nostro cranio, e non deve poter ruotare lateralmente una volta calzato e stretto il cinturino. Se può muoversi anche solo di uno o due centimetri, è troppo largo, dobbiamo prendere una taglia più piccola, o far modificare le imbottiture interne. Lo stesso dicasi se, una volta calzato, riuscite a infilare un dito fra casco e fronte e fra casco e nuca. Troppo largo, cambiate misura. Anche perché nel tempo, con l’uso, l’imbottitura cederà e il casco diventerà ancora più largo. E ricordate che il casco non deve essere comodo, ma sicuro!

Peso – Molti di noi sono attratti dai caschi leggeri. In linea di massima il casco leggero può essere un vantaggio, ma ricordate che mediamente, più un casco è leggero, meno rigida sarà la sua calotta. Quindi meno sicuro. A meno che non si tratti di uno di quei costosissimi caschi in vera fibra di carbonio. E, guarda caso, adesso che è entrata in vigore la normativa ECE 22-06, molti costruttori si aspettano di dover costruire caschi più pesanti degli attuali per poterla superare…

Il cinturino Nonostante tutte le innovazioni, il cinturino con sistema di chiusura a doppio anello rimane il più sicuro contro lo scalzamento. Purtroppo è il più scomodo da chiudere e aprire, ma se l’obiettivo è avere il massimo della sicurezza, dovete scegliere un casco con questo sistema di chiusura. 

Tipo di casco – Nonostante siano omologati, e quindi in regola con la legge, dovete pensare che i caschi jet, cioè quelli aperti sul viso, non sono altro che dei cappelli colorati che ci mettiamo in testa per non essere multati. La stragrande maggioranza (oltre l’80%) delle ferite che vengono curate nei pronto soccorso in caso di incidente che coinvolge un motociclista sono fratture facciali. Tutte dovute all’uso dei caschi jet. Quindi, se volete essere sicuri, non usate mai questo tipo di casco. Che è più comodo, più “fresco”, ma non ci proteggerà mai in caso di caduta.